Qualche tempo fa vi abbiamo parlato delle opportunità offerte alle aziende dai nuovi social network emergenti. Abbiamo descritto le potenzialità di LinkedIn e le sue pagine aziendali e abbiamo dato uno sguardo a Pinterest e alle sue percentuali di successo, anche per le piccole e medie imprese.

Oggi ci concentriamo invece su un aspetto che corre parallelo all’evoluzione dei social network e che può risultare altrettanto utile per le aziende che vogliono sviluppare efficacemente una strategia di social media marketing. Stiamo parlando della Content Curation.

Per content curation si intende la raccolta, l’ordinamento e la condivisione di materiali individuati online e ritenuti rilevanti per un certo tema. Da alcuni anni si sono diffuse svariate piattaforme che permettono agli utenti di raccogliere (curare, appunto) contenuti prodotti da terzi, trovati in giro per il web, che vengono inseriti poi in una bacheca personale, dall’aspetto del tutto simile a una pagina di giornale. In questo modo i “curators” più attenti vengono seguiti da altri utenti perchè ritenuti validi punti di riferimento per un determinato argomento.

Facile intuire quali possono essere i benefici per un’azienda, piccola o grande che sia, che abbia intenzione di dedicare parte della sua attività online alla content curation. Utilizzando al meglio questi strumenti ci sono ottime possibilità di ottenere un certo seguito nell’ambito del settore di riferimento in cui opera l’azienda, che, attraverso la propria curation, può offrire inoltre a clienti, partner e collaboratori aggiornamenti costanti, e appunto, curati.

Per chi fosse già curioso e volesse farsi subito un giro tra le piattaforme più note di content curation, ecco le migliori secondo Wiseup:

  • Scoop.it: “Share ideas that matter. Easily curate engaging magazines. Effectively feed your web presence” . La più famosa e utilizzata, nonché, probabilmente, anche la migliore. Permette di aggregare contenuti in maniera semplice e veloce. Visualizzabile sia da desktop che da mobile.
  • Storify: “Making stories from the social Web, finding moments to remember in the real-time stream” .Elabora e aggrega contenuti partendo dalla loro ricerca sui social. Molto utilizzato nel settore dell’informazione, ma piuttosto valido anche per personal e company branding.
  • Nextmags: “The next generation magazine.” Proviene dalle ceneri di Searcheeze dell’italianissimo Stefano Passatordi. L’idea è quella di riprendere, ancor più degli altri, l’idea di un nuovo tipo di giornale, ma è molto utile ad acquisire lettori e contribuisce ad accrescere l’influenza del curator sul web.
  • Percolate:  “Percolate helps brands create content at social scale.” Specificatamene dedicata ai brand, al fine di raccogliere quanto pubblicato sui vari canali Social, per generare un unico luogo di aggregazione di notizie ed engagement.
  • Pealtrees: “A place to collect, organize and share everything you like on the web.” Un po’ diverso dagli altri, aiuta a organizzare meglio i propri preferiti, così come immagini, link e altro. Ancora poco utilizzato perché meno conosciuto rispetto ai precedenti.

 

A questi potremmo anche aggiungere Pinterest che per molti aspetti può essere assimilato a queste piattaforme. Se siete interessati potete dare un’occhiata alla content curation firmata Wiseup su Pinterest e Scoop.it.

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