Hashtag, come farne buon uso per il social media marketing? Prima della pausa estiva…abbiamo cercato di dare una risposta ad un quesito che interessa non solo a noi marketer, ma anche al comune utilizzatore di social network.

Cominciamo col dire che oggigiorno moltissimi post e commenti pubblicati sui social network presentano sempre più “hashtag”, tanto che spesso se ne trovano molteplici all’interno dello stesso articolo.

Facendo un passo indietro, possiamo dire che l’uso di questo simbolo è nato innanzitutto su Twitter con lo scopo principale di raggruppare Tweet di diversi utenti all’interno di un’unica discussione, ben presto però si è diffuso anche sugli altri social media, ultimo Facebook a partire da giugno di quest’anno.

Con gli hashtag, in modo molto semplice e veloce si ha la possibilità di entrare all’interno di macro conversazioni trasversali, basta solo anteporre il #cancelletto alla keyword desiderata e “il gioco è fatto”. Con questa semplice mossa si crea immediatamente un collegamento con tutti quei post che presentano, appunto, la stessa parola chiave, rendendo possibile un contatto con persone che sono di fatto al di fuori della propria cerchia di follower o amici (si può dunque aspirare ad avere una visibilità anche su scala internazionale).

Lato business, non ci vuole molto ad intuire che queste “parole chiave” possano diventare uno strumento di comunicazione molto efficace, un sistema di interconnessione con finalità di marketing e soprattutto di social media marketing. Possono essere usate a sostegno del brand aziendale e della comunicazione web aziendale, in modo coerente e su diverse piattaforme.
Un’impresa ha così l’opportunità di trarre vantaggio da questo flusso conversazionale, identificando i potenziali clienti o influencer, che sono interessati a un certo tema, e costruire messaggi ad hoc per suscitare, curiosità, interesse e quindi engagement…con la piacevole conseguenza di aumentare la propria reputation online.

 

Ma come essere davvero efficaci?

Uno dei primi accorgimenti che si dovrebbero seguire è quello di scrivere hashtag brevi perché siano facile da leggere e non vengano confusi inoltre, più un hashtag è lungo,  più aumenta il rischio che sia riscritto in modo sbagliato, con errori di ortografia.
Teniamo anche presente che, se si riesce ad integrarli all’interno del testo, si avrà un forte effetto di contestualizzazione ed è meglio evitare, quindi, che siano troppo invasivi…Non solo post, ma anche foto di impatto possono essere accompagnata dagli hashtag, per questo è bene scegliere le giuste “ancore” a cui essere associati per mostrarsi così competenti in un certo ambito.

Nel momento in cui si crea un nuovo hashgtag bisogna cercare di diffonderlo riportandolo magari in tutti i social media utilizzati, stampa, mail ecc. e anche se non è sempre facile renderlo popolare non bisogna scoraggiarsi! Senza contare il peso che questi piccoli strumenti hanno anche quando si intende promuovere eventi, lanciare nuovi prodotti o servizi: l’uso del hashtag può espandere notevolemente il proprio pubblico di riferimento.
Infine, dato che ad ogni hashtag corrisponde una conversazione, è comunque meglio evitarne un uso eccessivo ma usare solo quelli considerati veramente rilevanti per non creare confusione e scarsa leggibilità all’interno del post stesso. È essenziale essere mirati ed efficaci evitando di “spammare” il proprio intervento a tutti i costi.

Speriamo che questi brevi suggerimenti possano risultare utili e fare da “ mini guida” quando si ragiona in ottica di hashtag marketing…

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