Vi sarete di sicuro domandati più volte quanto contino le esperienze degli altri nel prendere una qualsiasi decisione. La risposta quasi scontata è “contano molto”…
A tutti capita di chiedere un parere ad un parente, amico o conoscente, soprattutto poi se si tratta di turismo ed affini; viceversa capita di volerne fornire per essere utili alla propria comunità virtuale nel momento della scelta di una meta.
Se il word of mouth, quello tradizionale, è sempre stato fondamentale per aiutarci a scegliere e le nostre opinioni ne sono state spesso influenzate in maniera positiva (ma anche negativa), proviamo ad immaginare quanto tutto questo possa essere molto più efficace in ambito digitale, grazie agli innumerevoli commenti, post e foto presenti sui social media.
Ecco che, a livello turistico, il viaggiatore può usare tutte queste informazioni e produrre lui stesso contenuti di valore grazie alle nuove tecnologie diventando, così, sempre più attivo e partecipe. Smartphone e tablet vengono usati per la condivisione digitale di esperienze rendendo possibile una continua interazione tra utenti.
Addirittura, da alcune recenti ricerche, è emerso che il 74,2% delle persone, proprio mentre è in vacanza, pubblica foto e aggiorna i propri status sui principali social network. Perché quindi immergersi in letture di opuscoli e depliant se le stesse informazioni (anzi, molte di più) sono reperibili attraverso internet. Già l’89% di coloro che vogliono intraprendere un viaggio ha dichiarato di affidarsi totalmente al web e new media nella ricerca di una meta.
In questo è evidente il potere persuasivo dei social usati per consigliare e per farsi consigliare. E nel futuro? Non sembra proprio che questa “corsa alla condivisione” possa frenarsi, anzi semmai si rafforzerà. Oggi, infatti, il processo di ricerca sul web non è dominato da tutti alla stessa maniera e si risente ancora di un certo digital divide tra le persone ma è abbastanza intuibile che queste differenze, tra qualche anno, verranno meno. Si avranno turisti sempre più connessi, veri e propri reporter fai da te e influencer della comunità virtuale.
A questo punto anche un ente turistico può entrare in gioco, diventando un soggetto attivo nell’incentivare lo sharing spontaneo che si genera in ambito social. E dato che attraverso i social network si possono conoscere i gusti e gli hobby di ciascuno, potrebbe offrire programmi e proposte più mirate per il turista, personalizzate in modo da centrare i suoi interessi.
A sua volta il turista soddisfatto posterebbe ancora più volentieri la sua esperienza sul web. Commenti, foto, video, che potranno esser poi letti e visti da una moltitudine di altri utenti, innescando un passaparola che suscita interesse, curiosità…verso la meta prescelta.
Insomma si darebbe vita ad un vero e proprio circolo virtuoso, tutto a beneficio del territorio, delle sue attività e della sua economia.
Perché dunque non provare ad attivare campagne di social media marketing per catturare ulteriormente l’attenzione dei fruitori ed incentivarne la condivisione di esperienze positive sui canali digitali? Alimentare la conversazione, diffondere contenuti espressi dalla rete, rispondere, partecipare in poche parole favorire quel word of mouth positivo che può essere molto utile a promuovere un territorio…
Il nostro consiglio è di seguire attentamente l’evoluzione del rapporto “Turismo e Social Media” sempre in costante crescita e che pare funzionare; i suoi sviluppi saranno sicuramente molto interessanti per le economie dei territori e delle attività imprenditoriali.
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